martedì 27 agosto 2013

E ORA SI SUONA!


Siete pronti per suonare: avete il vostro violino sulla spalla e l’archetto ben impugnato. Le corde del violino come vedete sono quattro.

                             

 Ogni corda produce una nota ben precisa, allora avremo la prima corda a sinistra (guardando la foto) che produce la nota SOL, poi la corda del RE, la corda del LA e poi la corda più sottile che è quella del MI. Quando si suonano le corde senza usare le dita della mano sinistra si dice suonare "corde vuote". Bene, ora appoggiate l’archetto sulla corda di RE vicino al tallone e provate a stendere il braccio facendo in modo che l’arco sia sempre perpendicolare alle corde e parallelo al ponticello.




  

 Per fare questo è necessario piegare il polso mentre si stende il braccio, stendetelo fino ad arrivare a suonare con la punta dell’archetto.

                               


Ora è il momento di ritornare indietro e allora piegate il gomito e stendete il polso. Quando arriverete nuovamente al tallone dovreste avere il polso piegato verso di voi.

  

Provate questo esercizio fino a quando vi sentite sicuri facendo attenzione a non toccare le corde vicine. Poi provate a fare la stessa cosa su tutte le altre corde. È chiaro che quando suonerete sulla corda di SOL dovrete alzare leggermente il gomito per non toccare la corda di RE e quando sarete sulla corda di MI dovrete invece abbassarlo. Non preoccupatevi, all'inizio è normale toccare le corde vicine quando si suona, ma l'esercizio fa miracoli!

sabato 24 agosto 2013

COME SI IMPUGNA L'ARCHETTO



Ora vediamo come si impugna un archetto.

Prima di dedicarci all’arco, esercitiamoci con una matita. Prendetela con la mano destra tenendola parallela al pavimento, la mano è morbida e le dita rilassate, senza stringere. L’indice, il medio, l’anulare e il mignolo saranno tutti rivolti verso l’esterno, mentre il pollice sarà verso di voi dietro all’anulare e si appoggerà alla matita con la punta del polpastrello, per fare questo dovrete tenere il pollice arrotondato, non flesso verso il palmo della mano. Ecco, la posizione delle dita sarà la stessa (più o meno) che avrete con l’archetto.



Bene, ora è arrivato il momento di prendere l’arco in mano. Certo non è leggero come una matita, ma dovrete comunque essere altrettanto rilassati e morbidi. Allora, il primo dito da sistemare è il pollice: vedete quella sporgenza nera all’altezza del tallone? Bene, vedete che è curva? Lì andrà a sistemarsi il polpastrello del pollice. 

 

Ricordate, curvo non flesso all’interno. Bene adesso farete ricadere le altre dita al di là della bacchetta. Davanti al pollice abbiamo medio e anulare, il polpastrello dell’anulare va a coprire quel pallino di madreperla, l’indice se ne sta un po’ sdraiato con le nocche rivolte verso la punta dell’archetto e il mignolo non sta nella stessa parte delle altre dita, ma si andrà a posizionare sopra alla bacchetta vicino alla vite. È l’unico dito che appoggia il polpastrello sopra la bacchetta, perché il suo compito è molto importante, serve a bilanciare il peso. Anche l’indice ha un compito speciale, ecco il perché della sua posizione distesa: è dando o togliendo peso all’indice che darete più o meno intensità al suono.

TENUTA DELL'ARCO



L’arco è un oggetto molto delicato che richiede alcune accortezze nell’usarlo. Abbiamo già visto come sia importante non toccare i crini con le mani per non scurirlo. Quei fili bianchi sono crini di coda di cavallo e tendono a scurirsi, perché assorbono il grasso delle nostre dita. Quindi per ogni cosa cercate di prenderlo dove c’è il legno. Un’altra cosa importante da tenere a mente è quella di preservare la naturale forma dell’archetto. Vedete come la bacchetta sia concava? Bene, così deve rimanere per tutta la sua vita!
 Per far questo è necessario che, al momento di girare la vite per tirare i crini, non si tiri troppo proprio per non deformare l'arco e quando dovete riporlo nella custodia dovete assolutamente rigirare la vite in modo da rendere i crini molto morbidi così che non tirino inutilmente il legno.



 Guardate che non è uno scherzo, l’archetto può veramente prendere una forma convessa come un arco per le frecce!


martedì 13 agosto 2013

PER SUONARE SERVE VIOLINO, ARCHETTO E...ORECCHIO!



La cosa importante da tenere sempre a mente è l’intonazione.

Per suonare qualsiasi strumento ci vuole orecchio, cioè capire se una nota è intonata oppure no. Per il violino il discorso è ancora più complicato per il fatto che sulla tastiera non ci sono segni o altro che ci indicano dove sono le note, come può essere sulla chitarra o sul pianoforte, ma le note le dobbiamo in qualche modo cercare e memorizzare la loro posizione.

Abbiamo visto che il primo dito cade naturalmente e il 90% dei casi è intonato da subito. Su ogni corda provate a suonare la nota con il primo dito, poi lo sollevate e suonate la corda vuota: dovreste accorgervi su le due note stanno bene insieme, se è così allora vuol dire che eravate intonati. Quando avete trovato la posizione giusta esercitatevi a trovare la nota al primo colpo. Ricordate: le dita devo scendere dall’alto come fossero dei martelletti e fatele scendere in modo naturale e morbido.





 Ripetendo l’esercizio di trovare la nota, le vostre dita memorizzeranno la posizione e la volta prossima che volete suonare un SI o un FA le vostre dita sapranno dove andare!

Una volta consolidato il primo dito potete cominciare a far scendere anche il secondo e terzo dito. Per il quarto dito bisognerà aspettare un po’ di più.

Dunque, abbiamo insistito molto sul primo dito, perché se mettete giù bene questo, per gli altri non ci saranno grandi problemi di intonazione. In tutte e quattro le corde le dita vanno disposte nello stesso modo secondo la schema:



                                                       ①-----②-③-----④


Tra il ① e il ② c’è lo spazio di un cm circa, il ② e il ③ sono vicini, ma non attaccati, tra il ③ e il ④ c’è lo spazio di un cm.


Dicevo che per ora il quarto dito lo lasciamo stare, perché stiamo parlando del mignolo, che è il dito più corto e più debole.