Ora vediamo come si impugna
un archetto.
Prima di dedicarci all’arco,
esercitiamoci con una matita. Prendetela con la mano destra tenendola parallela
al pavimento, la mano è morbida e le dita rilassate, senza stringere. L’indice,
il medio, l’anulare e il mignolo saranno tutti rivolti verso l’esterno, mentre
il pollice sarà verso di voi dietro all’anulare e si appoggerà alla matita con
la punta del polpastrello, per fare questo dovrete tenere il pollice
arrotondato, non flesso verso il palmo della mano. Ecco, la posizione delle
dita sarà la stessa (più o meno) che avrete con l’archetto.
Bene, ora è arrivato il
momento di prendere l’arco in mano. Certo non è leggero come una matita, ma
dovrete comunque essere altrettanto rilassati e morbidi. Allora, il primo dito
da sistemare è il pollice: vedete quella sporgenza nera all’altezza del
tallone? Bene, vedete che è curva? Lì andrà a sistemarsi il polpastrello del
pollice.
Ricordate, curvo non flesso
all’interno. Bene adesso farete ricadere le altre dita al di là della bacchetta.
Davanti al pollice abbiamo medio e anulare, il polpastrello dell’anulare va a coprire
quel pallino di madreperla, l’indice se ne sta un po’ sdraiato con le nocche
rivolte verso la punta dell’archetto e il mignolo non sta nella stessa parte
delle altre dita, ma si andrà a posizionare sopra alla bacchetta vicino alla
vite. È l’unico dito che appoggia il polpastrello sopra la bacchetta, perché il
suo compito è molto importante, serve a bilanciare il peso. Anche l’indice ha
un compito speciale, ecco il perché della sua posizione distesa: è dando o togliendo
peso all’indice che darete più o meno intensità al suono.